Milano, 15 feb. (Adnkronos Salute) -
Chiazze rosse sulla pelle, prurito,
piccole vescicole. Sono i sintomi delle allergie ai profumi, che
interessano dall'1 al 3% della popolazione europea e sono "tra le più frequenti allergie da contatto,
insieme alle allergie al Nichel e ai conservanti". Ma oltre che con una
dermatite eczematosa causata dall'utilizzo diretto del profumo sulla
cute, l''ipersensibilità' a certe fragranze può anche manifestarsi "per inalazione in caso di profumazioni spray", con "bruciore agli occhi, fastidio alla gola, starnuti". A ricordare i campanelli d'allarme è la dermatologa Riccarda Serri, presidente di Skineco, Associazione internazionale di ecodermatologia, dopo il giro di vite annunciato dalla Commissione europea che
sta per mettere al bando 3 sostanze fortemente allergizzanti contenute
nei profumi, una di sintesi (Hicc) e due naturali contenute nei muschi
(atranolo e cloratranolo). Per un'altra dozzina di composti chimici
potrebbero invece essere stabilite concentrazioni soglia da non
superare, e per un centinaio di sostanze potenzialmente allergizzanti
diventerebbe obbligatoria la segnalazione in etichetta.
"Nella mia esperienza di dermatologa - spiega Serri all'Adnkronos Salute - ho visto molte meno allergie ai profumi cosiddetti 'di nicchia', a base di sostanze completamente naturali, che alle profumazioni di sintesi,
oggi prevalenti anche a causa dei costi elevati delle tradizionali
tecniche di estrazione, come quella a corrente di vapore". Secondo la
dermatologa "un fattore importantissimo è la qualità del profumo,
che purtroppo non sempre si evince dall'Inci", la nomenclatura
internazionale degli ingredienti cosmetici. L'esperta mette in guardia
soprattutto "dai prodotti 'da bancarella'", oli essenziali di scarsa
qualità o imitazioni delle fragranze più note.
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