lunedì 24 marzo 2014

Plastiche nei cosmetici

Da tempo rimango senza parole, leggendo gli ingredienti di alcune creme: ci sono vere e proprie plastiche, quelle che si usano per gli imballaggi. Parole come polyethylene (PE), polypropylene (PP), polyethylene terephthalate (PET), polymethyl methacrylate (PMMA), nylon (PA), polystyrene (PS). 
A naso li ho sempre considerati ingredienti indesiderati: di sicuro non sono biodegradabili e poi l'idea di averli a contatto con la pelle...

Ora sul sito No non-sense cosmethic (http://www.nononsensecosmethic.org/?p=50666) ho trovato una conferma al mio disgusto. “Il POLYETHYLENE entra nei cosmetici in una forma micronizzata, micropalline, che a seconda delle dimensioni danno una sensazione vellutata alla crema quando viene applicata oppure danno la sensazione di abrasione delicata negli scrub. In forma micronizzata può essere utilizzato anche per viscosizzare/gellare gli oli creando lipogel che alla fine risultano meno “burrosi” e più piacevoli.
Con le migliaia di tonnellate di bottiglie di bibite ed acqua minerale in polyethylene che ogni anno inquinano l’ambiente perché ci si preoccupa di qualche quintale di polyethylene cosmetico? Perché è stato trovato dove non doveva stare”.
Alcune ricerche scientifiche (http://cen.acs.org/articles/91/i37/Microplastic-Beads-Pollute-Great-Lakes.html e anche (http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0025326X13006097) hanno mostrato come i Grandi Laghi americani fossero inquinati da queste microsfere plastiche, che poi contaminano i pesci e gli umani che li mangiano. D'altra parte tutti i cosmetici che ci laviamo di dosso inevitabilmente finiscono nei fiumi e nei mari... chissà l'Adriatico!

L'articolo di No non-sense cosmethic si conclude con l'invito ai consumatori ad alzare la voce, così che l'industria cosmetica si sbrighi a sostitutire questi ingredienti. Io ho fatto la mia parte, voi fate girare.



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