E' arrivato il momento del sambuco. Il suo profumo strano dolce e balsamico ci
assale all’improvviso camminando in questa stagione lungo i corsi
d’acqua e non solo. I bei cespugli fioriti ci vengono incontro, ma sono talmente comuni da non richiamarela nostra attenzione. Invece sono molto belli composto come sono da tanti piccolissimi fiorellini. E non sono solo belli, il sambuco ha anche notevoli proprietà. Le bacche hanno soprattutto un’azione
lassativa, la corteccia è diuretica e impiegata nella cura delle
cisti. I fiori invece hanno proprietà sudorifere e si utilizzano per
curare le malattie respiratorie. E proprio i fiori ci interessano in questo periodo: specie per il loro contenuto di flavoni, che hanno un'azione benefica sulla circolazione e soprattutto sulle vene. E si sa che una buona circolazione è nemica giurata della cellulite.
Quello che faccio in genere è un'acqua ai fiori di sambuco, delicata da bere, ma aromatica quanto basta.
È una ricetta tradizionale trentina
che raccomanda di raccogliere i fiori di sambuco nella piena
fioritura, e di lasciarli a bagno in acqua e limone per una notte in
una brocca. La mattina dopo si filtra il tutto e se si desidera si può aggiungere un po' di zucchero o di miele. Nella notte un po’ delle proprietà dei
fiori saranno finite nell’acqua mescolandosi al succo di limone,
dando origine a una bevanda dal gusto particolare: fiorito,
rinfrescante e molto dissetante. Va conservata in frigorifero e
consumata nel giro di 3 giorni.
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