Ho avuto occasione di dare un'occhiata
a quella che è la stata la bibbia dei cosmetologi a cavallo fra '500
e '600: I Notandissimi secreti de
l'arte profumatoria. Scritto da Giovanventura Rosetti è una
raccolta di 300 truculentissime ricette, recentemente ripubblicata.
Quello che colpisce noi spignattatrici del terzo millennio, amanti
dei cosmetici freschi, è la quantità di ore che i principi attivi
passavano sul fuoco, di pignatta in pignatta. Muschio, zibetto (cioè
le ghiandole del povero animale) mirra e benzoino sono le spezie più
utilizzate. Ma non manca nemmeno la sugna, cioè il grasso di maiale,
la testa di castrato, accanto al mercurio, al siero di vipera e a un
inquietante lume di feccia.
Sinceramente è stato difficile trovare
una ricetta da replicare, anche per la difficoltà di ritrovare gli
ingredienti e capire le quantità.
Molte però le ispirazioni: dalle acque
profumate che sicuramente rifarò la prossima primavera, agli oli curativi, alle pomate
per il viso, agli antenati dei saponi sciogli e versa. Alla fine ho
riadattato una pomata per il viso e l'ho sperimentata: i risultati
sono stati ottimi.
A far pomata fina sopra de le altre
senza grasso
- prendete una mela, pelatela, togliete il rosolo e dividetela in 4
- in ogni quarto infilare due chiodi di garofano e un poco di cannella in polvere
- bagnatela nel succo di limone e copritela con 3 cucchiaini di miele
- lasciatela macerare in frigorifero per una notte
- toglietela da frigorifero un'ora prima di utilizzarla
- togliete i chiodi di garofano e frullate il tutto con il frullatore a immersione
- se l'impasto rimane troppo liquido addensatelo con un po' di amido di riso
- se invece è troppo solido stemperatelo con un po' d'acqua, meglio se si tratta di acqua di rose (idrolato di rose)
- stendete il composto sul viso stando attenti a lasciare libera la zona attorno agli occhi
- lasciare in posa per 20 minuti
- sciacquare e stendere una crema idratante
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